Sono da sempre un’appassionata di poesia. Nella poesia, nella lingua e nel racconto che si fanno musica e immagine, c’è una fascinazione e un incanto ai quali sono pienamente sensibile.
Credo che la poesia, la danza delle parole che sanno inseguirsi e trasformarsi per vestire nuovi significati, sia un patrimonio di tutti, adulti e bambini.
Ma esiste una poesia per bambini, o i versi loro destinati sono necessariamente da considerare di “serie b”?

Il discorso è molto complesso e dibattuto e sicuramente non può essere affrontato in questa sede. Io credo che contenuti e forme poetiche siano tali in se stessi, a prescindere dal pubblico di destinazione. Con questa premessa, ritengo però che ci siano poesie da indirizzare preferibilmente ai bambini e ai ragazzi perché vicine, per ritmo e contenuti, al loro mondo, al loro modo di vedere, alla loro sensibilità.

La poesia per bambini è quindi, secondo me, non una forma minore ma una forma diversa. E a buon diritto può definirsi poesia, pur confinando a volte con il patrimonio popolare – assolutamente rispettabile - delle nenie, delle filastrocche e delle ninna-nanne.

Il bambino, fin da neonato, è incantato dal suono della voce della mamma ed è ricettivo nei confronti della musica e della musicalità delle parole. Attraverso le prime filastrocche può essere intrattenuto piacevolmente, ma anche veicolato piano piano verso lo sviluppo di una sua sensibilità poetica. In tal senso, oltre ai giochi di parole che può inventare la mamma, oltre le nenie popolari e tradizionali, ci sono fin da subito prodotti letterari di qualità, in grado di rivolgersi ai piccoli con efficacia, intrattenendoli ma anche emozionandoli, divertendoli ma anche facendoli sentire compresi.

Se la caratteristica della poesia è saper parlare al cuore, saper dare musica alle parole, costruire immagini che vadano oltre i significati letterari, di certo esistono poeti, che scrivono prevalentemente per bambini, in grado di creare versi di alto livello. Versi che hanno il duplice pregio di saper comunicare ai piccoli e di incantare anche i grandi.

Sono parecchie le pubblicazioni degne di nota. Ne ho scelte quattro da presentarvi, non perché io le ritenga necessariamente le migliori in assoluto, ma perché nel mio percorso hanno rappresentato delle tappe significative.

Ve ne parlo in ordine di età di destinazione preferenziale, dalla minore alla maggiore.

Il primo libro è “Rime per le mani” di Chiara Carminati, illustrato da Simona Mulazzani e musicato da Giovanna Pezzetta (edito da Franco Cosimo Panini, nella collana “Zero-Tre” destinata alla prima infanzia).

Si tratta di un bell’albo cartonato, di dimensioni abbastanza grandi, sicuro per i più piccini perché robusto e con i bordi arrotondati. In ciascuna doppia pagina è riportata una delle irresistibili filastrocche di Chiara Carminati, sullo sfondo i bellissimi ed intensi disegni di Simona Mulazzani. Figure coloratissime, di grande impatto visivo, vivaci e gioiose come dipinti. I testi sono composizioni poetiche con rime di diversa costruzione, un vasto repertorio di immagini e con un senso del ritmo travolgente. Già solo leggendole viene voglia di battere il tempo con i piedi! Ed il bello è che al libro è allegato un cd che propone le filastrocche arrangiate ciascuna secondo un genere musicale differente: jazz, blues, folk...Un invito al ballo che fa impazzire i bambini oltre ad istruirli al senso della musica. Ma la ricchezza e la versatilità di questo albo non finisce qui: in ogni pagina, accanto alla poesia, sono riportate le indicazioni in tema per giocare con il corpo sulla base del testo. E’ un suggerimento al genitore lettore per relazionarsi con il proprio figlio in tanti modi fantasiosi, tutti fisici e di movimento: con le mani, con le coccole, con il solletico, con i piedi, le ginocchia…ogni parte del corpo è chiamata a darsi da fare per interpretare le rime. Lo spasso di tutti è assicurato!

L’età di destinazione è piuttosto variabile perché è una pubblicazione che si offre ad essere usata in tante modalità, ma sicuramente può partire dal primo anno di vita.

Il secondo libro è lo storico “Mal di pancia calabrone” di Bruno Tognolini (illustrato da Giulia Orecchia ed edito da Salani). Il sottotitolo è importante: formule magiche per tutti i giorni. Siamo infatti di fronte ad un vero e proprio formulario composto da brevi poesie - tutte strutturate in quattro versi in rima baciata – che sono deliziosi scongiuri, incantevoli anatemi da usare contro i mali quotidiani che tormentano la vita dei bambini. Mali del corpo, mali del cuore. O semplicemente per far avverare dei desideri, per sconfiggere le paure, per aiutare le persone cui si vuol bene, per liberarsi di qualche “sassolino nella scarpa”.

Così c’è la “Filastrocca per fa venire più in fretta i compleanni”, accanto a quella “Contro il lupo che fa paura”, c’è quella per far passare in fretta la notte, per guarire dalla tosse e dal mal di gola, c’è n’è una contro le zanzare e una per far diventare verdi i semafori rossi. Poi c’è una rima per far guarire il papà dal mal di schiena e una per il mal di testa della mamma e, ancora, quella contro gli adulti troppo appiccicosi.

Oltre ai piacevolissimi testi, ciò che colpisce e va sottolineato è la scelta degli argomenti, tutti vicinissimi all’animo dei piccoli, tutti in sintonia con il loro cuore. Scelta possibile solo da parte di un grande conoscitore dei sentimenti, dei crucci e delle gioie dei bambini, quale è Bruno Tognolini.

Un libro da non lasciarsi sfuggire, il cui uso va oltre la semplice lettura. Rime da ricordare, annotare, recitare per scoprire che si tratta davvero di formule dai poteri magici.

Per terzo vi cito un libro per i più grandicelli, perfetto per i ragazzini nell’età di mezzo, a volte un po’ dimenticata, che abbraccia il periodo delle scuole elementari, nella quale non si è più piccoli ma ancora l’adolescenza è lontana. Si tratta de “I sentimenti dei bambini” di Janna Carioli e illustrato da Giulia Orecchia (edito da Mondadori).

Le poesie contenute in questo testo ci parlano di sentimenti vivi, nei quali i nostri bambini si possono facilmente identificare. Emozioni belle, come la gioia di avere delle scarpe nuove, la soddisfazione di crescere, ed altre meno piacevoli, come la gelosia per l’arrivo di un fratellino, la paura, la solitudine, l’invidia, il sentirsi diverso, la sconfitta, la separazione dei genitori, il dolore della perdita di una persona cara. Ci raccontano anche dei moti di rabbia verso il bullo, verso chi spreca e inquina, verso chi segue il branco, sentimenti contrastanti verso gli adulti che sembra possano agire a proprio . Insomma ci raccontano il mondo che si agita dentro i nostri ragazzini, quel mondo di cui a volte non ci parlano, non ci dicono, ma che sapremo qui riconoscere così bene.

Lo stile di Janna Carioli è semplice e spiazzante, immediato ed autentico, toccante ma anche ironico, giocoso con sorprese finali che sanno strappare un sorriso.

Infine vi presento una raccolta fantastica, vincitrice nel 2011 del riconoscimento speciale della giuria nell’ambito del Premio Andersen (il più prestigioso premio italiano nel settore dei libri per bambini e ragazzi). L’autore è ancora Bruno Tognolini, impareggiabile cantore ed interprete del mondo infantile, ed il libro è "Rime di Rabbia" (illustrato da Giulia Orecchia ed edito da Salani).

In queste poesie, Tognolini ci parla, con la sua consueta intensità, prolificità ed originalità di immagini, con il suo linguaggio semplice ma profondo, la sua empatia e la capacità di commuovere, delle inquietudini e delle rabbie che si agitano nei ragazzi già sulla soglia dell’adolescenza. Cinquanta invettive in tutto, che escono a volte furiose a volte dolenti, a volte scherzose e beffarde, a volte tristi e sconsolate, dalle bocche dei nostri ragazzini. Poesie per soddisfare la rabbia, anche quella più insolente e apparentemente meno giustificata, perché sapendola nominare, guardare in faccia ed accettare, fa meno paura, si governa meglio, forse si supera.

Le rabbie sono di tante specie, possono essere rivolte contro chi fa il gradasso o il capetto, contro chi non ci è più amico e ci ha tradito, contro chi non ci ama, contro chi ci emargina, ci giudica, contro le pretese dei grandi…Ci sono anche quelle senza motivo apparente, quelle generate da momenti bui e scuri che spesso non si sanno nominare. E ancora quelle più generali, contro il mondo che non è come vorremmo, contro le ingiustizie alle quali ci tocca assistere impotenti. Un campionario vasto e incredibilmente sfumato, dove non entra il giudizio ma solo una grande e profonda sensibilità ed accoglienza.

Perché arrabbiarsi è normale, ed è anche sano. Perché se si è tristi e feriti è giusto alzare un po’ la voce. E se si alza la voce, se si grida un po’, se nelle parole ci si rispecchia, se ci si sente compresi, forse ci si dimentica di alzare le mani, di agire la rabbia in maniera distruttiva ed inutile. E piano piano questa sparisce.

 

Per ciascuno dei quattro libri presentati, lascio una o due poesie. E che l’assaggio valga un viaggio (… in libreria o in biblioteca)

 

Da “Rime per le mani”:

SALTA LA PULCE (filastrocca per saltare sulle ginocchia, facendo trottare il bambino a ritmo sempre più veloce)

La pulce è sopra il cane

il cane non la sente

per non farsi notare

lei salta lentamente.

La pulce è sulla mucca

la mucca la intercetta

per non farsi acchiappare

lei salta un po’ più in fretta

La pulce è sopra il gatto

il gatto si è grattato

per non farsi mangiare

lei salta e perdifiato

La pulce è sul cavallo

che salta dal prurito

che salta imbizzarrito

e non si può fermare

la pulce ha il mal di mare

finchè non ne può più

la pulce cade giù!

 

Da “Mal di pancia calabrone”:

CONTRO I BRUTTI SOGNI

Brutto sognaccio pauroso e tremendo

Te ne approfitti che stavo dormendo

Ma ora son sveglio e ho aperto gli occhi

Vediamo se adesso mi tocchi

 

CONTRO GLI SPOT DELLA TELEVISIONE

Specchio stregato di puzza di piedi

Non sono scemo come tu credi

Nel bosco magico io non ci vengo

E se non la smetti ti spengo

 

Da “I sentimenti dei bambini”:

ACCIDENTI CHE CI SEI!

Accidenti che ci sei,

marmocchio caccoloso!

Accidenti che ci sei,

ma quanto sei lagnoso!

Che sei venuto a fare

dentro lo spazio mio?

Qui fino all’altro ieri

ci stavo solo io!

E tutti quanti intorno

ti dicono “che bello”

e a me niente di niente

che sono tuo fratello!

Ma visto che ci sei,

bel muso di rospetto,

ti dico solamente:

tu cresci e io ti aspetto.

Avremo ricordi

che sono solo nostri

e armati con le scope

si andrà a caccia di mostri.

Però facciamo un patto,

la mano sopra il cuore:

succeda quel che vuoi…

…ma io resto il maggiore!

 

Da “Rime di rabbia”:

RIMA DEL BRANCO

Voi ridete, bisbigliate

Quando arrivo ve ne andate

Io son solo, sono stanco

Ma voi siete solo un branco

Siete un gregge scemo e duro

Quando arriverà il leopardo del futuro

Io da solo scapperò

E voi in branco no

 

MALAUGURIO DELLE RISATE

Io vorrei che tu, con le mutande scese

Facessi a saltelloni tutto il giro del paese

E tutti ti guardassero da tutte le finestre

A scuola si affacciassero i bambini e le maestre

E tutti ti indicassero, segnandoti col dito

Tutto il quartiere a ridere, a ridere impazzito

Tu nudo come un passero in mezzo a fischi e gridi

Tu che ogni giorno mi indichi e ridi

Mi indichi e ridi

Mi indichi e ridi

 

Posted by Federica Pizzi