Molti dei messaggi che ricevo tramite il blog contemplano spesso questa domanda: "Perché scegliere una psicomotricista funzionale?"  ed è forse giusto mettere in luce le prerogative di questa disciplina forse poco conosciuta.

L'aspetto che intanto voglio ben specificare è che la Psicomotricità funzionale non trascura nessun aspetto proprio dell'essere umano, siano essi aspetti di tipo relazionale che aspetti più specificamente riferiti ad abilità specifiche.

La relazione è infatti per lo psicomotricista funzionale alla base di ogni intervento di aiuto, a chiunque esso sia rivolto, sia esso adulto o bambino.

Di prioritaria importanza è infatti che il clima che si instaura tra lo psicomotricista e la persona, sia 'funzionale' ad un'effettiva disponibilità allo scambio verso l'ambiente.

Per disponibilità verso l'ambiente intendo la disponibilità della persona ad accettare proposte di attività e gioco da parte dello psicomotricista,ma anche a confrontarsi con altri bambini o attraverso l'uso di oggetti.

Ogni proposta viene calibrata sulla base di una pregressa osservazione ed un bilancio , che porta lo psicomotricista ad effettuare proposte mirate ad uno specifico obiettivo.

Con i bambini l'attività ludica resta un mezzo privilegiato in cui entrano in gioco relazioni, emozioni ed abilità specifiche, operative e percettive.

Proprio su questi molteplici aspetti che si sviluppano nell'individuo si gioca la validità del metodo Le Boulch, che a differenza di altre impostazioni non privilegia nessuno di questi aspetti a discapito di altri.
Attraverso l'azione del corpo stimolo funzioni neurologiche complesse, che con il tempo vanno a migliorare la risposta della persona di fronte alle richieste dell'ambiente.

Uno degli aspetti che da studentessa mi ha molto colpito è stato che questa disciplina nasce dalla pratica, mi spiego meglio: nel periodo in cui è nata fu sperimentata a lungo negli istituti di neuropsichiatria, con persone cioè affette dalle più disparate patologie, molti di essi adulti, a cui non veniva proposta nessuna terapia, successivamente al raggiungimento di risultati positivi si cercò una validazione teorica di quanto ottenuto con la pratica, che non tardò ad arrivare.

Il mosaico funzionale è uno strumento che viene utilizzato in questa disciplina dove sono riportate tutte le funzioni che si sviluppano nell'individuo, sulla base di questo schema che ha una progressione maturativa temporale si può con esattezza individuare quale funzione deve essere 'rinforzata' ed attraverso quale tipo di esperienza.

L'ulteriore vantaggio rispetto ad altri approcci è che la Psicomotricità funzionale può essere utilizzata sia con bambini piccolissimi sia con adulti, o anziani, lavorando in maniera differente ed utilizzando sempre il quadro funzionale e quello neurologico come riferimento.
Insomma, psicomotricità sì, ma con degli obiettivi specifici!

Per saperne di più:
http://www.psicomotricitafunzionale.it/

 

Ritratto di Silvia Campanella

Posted by Silvia Campanella