Quando Maura entrava a far parte della community di Mammeonline (allora era ilnido.org), sua figlia Elena aveva 15 anni. Oggi Elena è diventata mamma di Raffaele e con emozione pubblichiamo il racconto del suo travaglio, del parto e del ritorno a casa.

PRIMA PARTE, ovvero: il travaglio-parto, punto di vista"tecnico".

23 mattina... per due orette contrazioni regolari ogni 5 minuti, pochissimo dolorose...poi smettono. Contrazioni sporadiche non dolorose durante il giorno.
Alle 23 circa ricominciano a farsi sentire alle 23:30 arriviamo a casa e perdo anche il tappo (o almeno un po’).

Le contrazioni sono regolari, ogni 5 minuti... mi fanno andare in bagno mooooolte volte e sono decisamente forti, tanto che penso mi stia venendo una colica addominale e non che si stia davvero avviando il parto. Verso le due e mezza mi faccio portare in ospedale perché penso: "Al massimo mi rimandano indietro, ma almeno vediamo com'è la situazione!"

Diciamo che per le 3 sono in ospedale: l'ostetrica (Elisa) mi visita e mi mette su il tracciato e... "vinco il ricovero" perché effettivamente le contrazioni ci sono di brutto! 
Insomma inizia il percorso... mi faccio un po' di vasca, un po' di lettino, un po' di tutto quello che c'è.... ma le cose non cambiano molto.

Arrivano le 7 del mattino e con loro il cambio turno: arriva Giulia (che peraltro conosco), contrazioni sempre decise, sempre più forti, sempre più ravvicinate... sto male, molto.
Ad un certo punto vomito persino dal dolore, ma arrivano le 19 ed il prossimo cambio turno: Sara.
Mi visita anche un ginecologo alle 22:00 e decidono di rompermi le acque per vedere se qualcosa si smuove visto che sono a solo circa 3 cm di dilatazione... ovviamente cosa succede?? Cambia poco nulla e ad un certo punto decidono di provare con l'ossitocina.

Dopo 10 minuti di ossitocina desidero solo morire: le contrazioni sono ancora più forti, ma ciò che è peggio: senza tregua! Zero pausa! E devo restare così almeno per un'ora per poter essere visitata di nuovo. Lo dico all'ostetrica che ho voglia di spingere, lei controlla: sono forse a 6 cm, ma nulla di più.
Sentenza?
"Facciamo un cesareo"
Io penso: "Meno male... ma potevano arrivarci 12 ore fa almeno!"

Mi portano in un'altra stanza, arriva un sacco di gente: un altro ginecologo, tutte le ostetriche di turno, le OSS saranno 10 persone. L'ostetrica mi rivisita e mi dice "Elena prova un po' a spingere!", io eseguo e lei dice al ginecologo "guarda è passata da 6 a 9!!"
Morale? Mi dicono come spingere... spingo fortissimo un po' di volte, non so quante… loro intanto ravanano per capire come procede la cosa.

Poi un ginecologo mette la ventosa, l'altro mi mette il braccio sulla pancia e mi dice: "Signora dobbiamo lavorare insieme. Quando arriva la contrazione lei inizia a spingere e anche io!" (nel frattempo punturine di anestetico ed episiotomia).
Iniziamo questo "lavoro di squadra": la prima volta la ventosa si toglie, ma la seconda ce la facciamo!

Raffaele è fuori!! Sono le 3:51 del 25 gennaio 2012... la data presunta del parto!

Non lo vedo subito... lo puliscono un po’, me lo lasciano 2 minuti appena (e nel frattempo sento lo stimolo di spingere e chiedo se possa essere già la placenta… e pluff è fuori!) poi iniziano a ricamare i miei tre strati mentre il papà va a fare il bagnetto al pupo.
Il ginecologo dice che aveva la manina sulla faccia e che se non fosse stato per quello avrei fatto un parto bellissimo e veloce, ma io sono felice così, dopo 28 ore un cesareo sarebbe stato una brutta mazzata!

Dopo mi fanno alzare per farmi sistemare sul letto e io svengo, ma mi riprendo subito e riusciamo nell'impresa.
In camera il papà mi dice che il pupetto bello è in incubatrice perché è grosso e il parto vero e proprio è stato veloce e ha respirato-bevuto un po', ma che da lì ad un'oretta ce l'avrebbero portato.
Mi dice anche i "dati": 4,020 Kg, 51 cm, 37 cm di capoccia... eh sì me n'ero accorta che era un gigante!!

SECONDA PARTE,  o parte"romantica" ovvero tutto ciò che di bello mi porto via del momento del travaglio-parto

Papà Paolo e RaffaelePAOLO: è stato meraviglioso, molto meglio di quanto potessi mai immaginarmi: attento, premuroso, paziente, incoraggiante... davvero è stato lui la mia forza!
Mi diceva continuamente che ero bravissima, una mamma coraggiosa, mi ha ripetuto non so quante volte: "come sei bella! Non so come fai ad essere così bella anche ora!"
Quando dicevo "Non ce la faccio più" (ed è capitato molte volte dopo le prime diciamo 12 ore di contrazioni) lui mi diceva: "Certo che ce la fai, tu sei fortissima!" e dopo 24 ore ha iniziato ad aggiungere: "Anche 12 ore fa lo dicevi, ma hai visto che ce la fai? Forza mamma coraggiosa!"
Quando dicevo "muoio" lui mi rispondeva: "no tesoro, non si muore di dolore" e via con le sue teorie sui combattenti in guerra a cui tagliavano le gambe senza anestesia... o alla gente torturata... o al fatto che se si fa stretching non ci si può rompere etc etc. giusto per distrarmi e farmi superare il momento.

Ad un certo punto gli ho persino chiesto di uccidermi!! e lui "e poi io come faccio? Dai che ce la fai!"

LAURA: Con me TUTTO IL TEMPO c'è stato non solo mio marito, ma anche una mia amicissima che è infermiera in neurologia e, in quanto tale, in divisa, può infiltrarsi come vuole e dove vuole nel suo ospedale! Ha fatto un cambio turno il 24 per poter stare con me, praticamente lei ha dormito ancora meno di me!
E' stata un tesoro, sempre vicina a me e dava il cambio al marito per il getto dell'acqua nella vasca, o per farmi un massaggio, passarmi l'acqua, una salvietta fresca, un vero tesoro di amica!
Lei sarà madrina di Raffaele!

SARA (l'ultima ostetrica) è stata brava, paziente, e poi alla fine MITICA (visto che mi ha chiesto di spingere evitando il cesareo imminente), la imploravo di smettere l'ossitocina, le dicevo "basta, ti prego, non ce la faccio più!" e lei "forza Elena ancora 10 minuti, poi ti visito... respira... non mollare proprio ora".
Poi le ho chiesto scusa per averla implorata di smettere e l'ho ringraziata e lei mi ha detto "guarda che sei stata bravissima! Questa fase finale è stata eccezionale!"

GINECOLOGI: erano due, uno che mi aveva visitata un po' anche durante il travaglio e che poi ha usato la ventosa ed un altro che è stato svegliato apposta per il mio cesareo e poi ha fatto la mossina del braccio sulla pancia, mi hanno spiegato bene cosa stava succedendo, mi hanno detto come e quando dovevo spingere e hanno tirato fuori Raffaele.
Quello della ventosa mi ha poi anche detto: "Guardi signora, aveva una mano sulla faccia, se non fosse stato per quello avrebbe fatto un parto splendido!".

Insomma mi sono sentita "apprezzata-nonostante tutto"... sapete, ci si sente comunque un po' "fallite" se le cose non vanno come ci si aspetta; un po' "in colpa" per la mancata dilatazione, ma queste parole hanno cancellato il mio senso di colpa dandomi una grande carica di autostima: "sono stata brava, non era colpa mia, le mie spinte sono state ottime e ce l'ho fatta anche con tutte queste sfighe!"
E' stato anche lui a cucirmi... gli ho chiesto il numero dei punti, non ha voluto dirmelo, mi ha detto che sono tre strati e che posso vincere un premio al supermercato!

TERZA PARTE: la degenza, ovvero “il vero travaglio”.

Sono arrivata in camera bella ricamata verso le 4:30 credo di lì a poco è arrivato maritino che mi ha detto i vari numeri come avevo già scritto.
Poi mi dice che Raffaele è in incubatrice, perché essendo un bimbo grosso, uscito in fretta (beh 28 ore uno pensa... però in realtà la fase di parto vera e propria considera solo gli ultimi 10 minuti di spinte e me l'hanno tirato fuori con la forza in effetti) ha bevuto e respirato un po' di liquido, perciò lo “riscaldano” lì e tra un'oretta ce lo portano!
Aspettiamo, anzi aspetto perché Paolo e Laura sono morti di sonno e giustamente vanno a dormire e io aspetto l'arrivo della pediatra.

Verso le 5:00 arriva e mi dice che il bimbo deve ancora vomitare la schifezza che ha bevuto (il liquido era sporco... poveraccio stava travagliando anche lui in pancia!), perciò lo tengono in incubatrice fino alle 8 e poi me lo portano. Ok, mi metto a fare la nanna (dopo aver mandato sms a tutto il mondo naturalmente!)

Raffaele in incubatriceAlle 8:00 non sto nella pelle, ma non riesco ad andare fino al Nido, mi gira troppo la testa, rischio di svenire anche andando solo fino al bagno (in camera!!), perciò mi metto il cuore in pace, mangio tutti gli zuccheri che ho a disposizione (cioccolata-succo di frutta- the con fette biscottate, marmellata e plum-cake) e mi metto a riposo.
Verso le 9:00 provo ad alzarmi: con calma, pazienza, passando vicino ai muri, decido che posso farcela ad arrivare fino alla nursery! Mi dicono: “signora adesso arriva il pediatra che lo visita! Comunque lei può venire a vederlo quando vuole!”. Benissimo, penso, così dopo me lo portano!

Alle 9:30 torno là e mi dicono che è sotto visita pediatrica.
Alle 10:30 ritorno e mi rispondono in maniera un po' scontrosa: “signora, è sotto visita!”
Torno in camera e mi faccio un piantino: il mio bambino, che ho tenuto in braccio per solo due minuti è ancora sotto visita e io non so come sta!
11:30 ancora non so nulla! Cambio tattica: vado dall'ostetrica di turno e le dico come stanno le cose, le spiego che mi pare che mi abbiano risposto male alle 10:30 e che ho timore ad andare a chiedere di nuovo, ma anche che mi sembra giusto sapere qualcosa dopo tutte quelle ore.
Lei mi dice che purtroppo c'è poca comunicabilità con il nido, ma che veniva con me a chiedere per sostenermi e così andiamo.

C'è il pediatra che mi dice che mi avevano chiamata (ma dove???? Non è passato nessuno!!), il bambino ha vomitato, ma è ancora un po' scombussolato. Lo tengono in incubatrice per sicurezza ancora qualche ora e lo rivisitano il pomeriggio, ma io posso toccarlo, non è sotto ossigeno, è solo al calduccio!
Mi tranquillizzo, mi lavo le mani e faccio due carezze alla sua manina dolce… che tenerezza immensa, ma sono anche “desolata” per il fatto di non poterlo ancora stringere a me.
Arriva l'orario di visita e nessuno può vederlo perché è in incubatrice, ma non fa niente, l'importante è che non sia nulla di grave.

Al pomeriggio lo “liberano” dall'incubatrice e dopo circa 12 ore di vita posso finalmente attaccarlo al seno. C'è una puericultrice gentile (mannaggia non so il nome la chiamerò “la Fata”) che mi spiega bene come attaccarlo e lui ciuccia un pochino :) è un'emozione bellissima! Comunque lo tengono in osservazione nel nido ancora e lo rivisitano la mattina successiva. E' sotto monitoraggio l'ossigenazione del sangue, che però è sempre stata buona e continua ad esserlo!

Alla sera durante l'orario di visita lo mettono “in vetrina” così almeno amici e parenti possono vederlo: è bellissimo, lo dicono tutti, mica solo mamma e papà ;-)

Giorno dopo (26 gennaio): lo visitano, va tutto bene, ma lo osservano ancora e rivisitano al pomeriggio, me lo fanno attaccare e inizia la storia della doppia pesata (io penso: “ma non è una cosa sbagliata, retrograda, inutile e anzi dannosa????”)

Insomma il pupetto secondo loro mangia poco e bisogna dare l'aggiunta: prende circa 10 ml da me (ma cavolo è ovvio ha un giorno!!) e vogliono dargliene altro. 
Ovviamente lui non lo vuole e per farglielo buttare giù una puericultrice che chiamerò “la Strega” praticamente lo strozza dicendo poi “cosa fai ora, vomiti?” 
…ma è ovvio lo stai ingozzando!

Altra perla uscita dalla bocca della Strega? “ma guarda, non sa ciucciare, mastica! E' talmente abituato alla tetta!”
...ah perché è una brutta cosa, vero strega, che un bambino di nemmeno due giorni, attaccato per la prima volta dopo 12 ore, sappia già prendere il latte dalla mamma in modo ottimo, eh?! (mio marito ha commentato: “magari suo figlio non voleva la tetta e ora lei è frustrata e si sfoga così”... boh, io penso che se non fossi in grado di allattare per mille motivi, sarei comunque felicissima di aiutare un'altra a farlo!)
Sera: arriva la pediatra che mi dice: “Signora volevo portarglielo in camera, ma ha un po' di ittero, gli faccio il test, glielo porto comunque e poi vediamo che risultati ci dà, al massimo gli facciamo un po' di lampada!”
Insomma alle 18:30 è in camera con meeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
Iniziano i vari test ittero ogni 6 ore... è sempre altino, ma non è il caso di metterlo sotto lampada pare, vediamo come evolve la situazione.

Io nel frattempo vivo questa tremenda routine della doppia pesata:
1)    cambialo
2)    vallo a pesare al nido
3)    dagli la puppa
4)    rivallo a pesare al nido

Mi stanco molto, la ferita fa male, il letto è troppo alto, faccio una fatica immensa a salire e scendere, prendo l'ibuprofene mattino e sera.
Mi hanno detto che al bimbo non fa nulla e allora perché soffrire per niente?
Sono felice di avere letto tanto in gravidanza sull'allattamento; di aver parlato con mamma; con altre mamme; insomma di essere preparata “nella teoria”, perché così queste doppie pesate e queste “aggiunte” (che tanto Raffaele non prendeva, alla faccia della Strega) non mi hanno disturbata più di tanto, o meglio: mi hanno fatta incavolare a bestia perché stavano “violentando” il mio bambino e anche tutte le direttive dell'OMS, ma non hanno minato la fiducia in me stessa e nella mia capacità di allattare.

Però mi chiedo cosa sarebbe successo ad una donna non informata. Poi ci sono le crisi post partum e le donne perdono il latte... ma chissà come mai!
Comunque mi viene la montata lattea: è evidente, finalmente ho un seno degno di questo nome, che mi fa maleeeee e gocciola :) che forza!
Con questo formidabile afflusso Raffaele si stanca meno, ciuccia di più e naturalmente mangia di più, così al nido si calmano un po' e smettono di stressarci! Per loro 20-30 ml vanno bene.

Tranne una volta la notte tra 26 e 27. Indovinate perché?? C'era la Strega di turno!
Lo peso dopo mangiato e lei: “No, ma sei sicura di non averlo cambiato? Perché il peso non mi quadra... pesa di meno di prima!”
Io guardo la tabella: peso di prima: 3970, bevuto 25 ml= 3995
La nuova pesata era 4010... se la matematica non è un'opinione fa 15 ml!
Mi ordina di cambiarlo, pesarlo di nuovo, provare a ridargli la tetta “tanto mentre lo cambi si sveglierà di sicuro”... certo Strega, lo devo torturare povero tesoro mio!!!
Comunque non dico niente... torno in camera ed eseguo: devo restare ancora qui per chissà quanto, inutile farmela nemica, tanto la devo sopportare!

Raffaele

In camera passa la Fata (per fortuna c'era anche lei in turno) e mi chiede come va... io le racconto ciò che era appena successo e lei si passa una mano sul viso e tra i capelli (AHHHH non sono solo io che penso che quella sia un'incompetente Strega!!) e mi dice: “ascolta, se ora vedi che ciuccia solo per consolazione e per riaddormentarsi non venire di là... aspetta che si risvegli di nuovo con calma, lo allatti senza cambiarlo prima e poi quando vuoi vieni a pesarlo!”
Io mi sento capita e confortata, mi rilasso, ci addormentiamo... lo allatto quando è ora e poi la mattina vado a pesarlo: morale? Ha mangiato 80 ml con immenso stupore della Strega che pareva quasi scocciata!
Mi mantengono la doppia pesata per controllo, ma io ormai faccio molto i miei comodi... se mangia in orario di visita aspetto che finisca per andarlo a pesare... se vedo che ciuccia poco aspetto anche un'ora che si riposi e riciucci un po' per andare a pesarlo e così va tutto a meraviglia.

MA... l'ittero non si abbassa e così il 27 pomeriggio-sera lo lampadano (ma era già un figo prima... ora pure le lampade, chissà che bonazzo esce!!).
Il 28 manteniamo doppia pesata e controllo ittero ogni 6 ore: se va tutto bene ci lasciano domani mattina.
Va tutto bene e il 29 alle 10:30 siamo liberiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
Dobbiamo fare un controllo ittero dopo due giorni, ma la pediatra dice di non preoccuparmi, che ci va un po'!

A casa è tutto meraviglioso: lui è davvero un angelo, mangia ogni 3-4 ore poppando ogni volta dai 40 minuti all'ora-ora e mezza incluso cambio pannolino.
Paolo è innamorato di lui tanto quanto me ed è premurosissimo.
Mamma Maura, sorella grande (Chiara, ha 19 anni) e amiche passano a trovarmi e mi aiutano per qualsiasi cosa abbiamo bisogno, insomma, un vero Paradiso!

E penso a quei giorni in ospedale e mi dico: “Siamo una squadra fortissima!”
Proprio come quando eri in pancia! Ci siamo tu, papà, io e chi ci vuole bene... tutti gli altri non potranno mai farci troppo male: ce lo lasceremo scivolare addosso come abbiamo fatto nei tuoi primi giorni!”.

Sono felice, anzi di più! Può scoppiare il cuore dalla troppa gioia?

Storia del parto di Elena e della nascita di Raffaele

 

 

Ritratto di Redazione

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