I nostri figli si possono annoiare? Ovvero come non organizzare le giornate dei nostri bambini e vivere felici.

Oggi siamo forse un po’ spaventati il tempo non utilizzato, ci sembra uno spreco non avere niente da fare.

Noi adulti passiamo le nostre giornate ad incastrare impegni, ogni minuto della settimana è  calcolato al millimetro per evitare pericolosi ritardi sulla nostra tabella di marcia.

E  ovviamente prevediamo anche per i nostri figli una serie di attività ben strutturate in modo da assicurarci che sfruttino il tempo al meglio.

La  nostra preoccupazione più grande è che essi possano acquisire tutte le competenze di cui avranno bisogno per muoversi  con disinvoltura nella società quando a loro volta saranno adulti…

Ma può un adulto diventare tale se non gli si dà la possibilità di crescere, di avere spazi vuoti da riempire con pensieri, sogni, fantasie,  nuovi progetti?

Diciamo la verità, i nostri bambini  non possono quasi mai andare liberamente alla scoperta del sé, quel sé che nasce dallo stare anche da soli e magari dall’avere delle ore vuote per inventare nuovi giochi.
Quando i piccoli vengono magari da noi annoiati  ci affrettiamo a proporgli delle attività, ci ingegniamo  per coinvolgerli  subito in nuovi giochi, alzi la mano chi non si è mai comportato così con i propri bambini.

Spesso ci affanniamo per organizzare attività a loro misura, trascorrendo anche interi week end studiati per scacciare la monotonia dalle loro vite.

E come ci sentiamo tristi se non li vediamo divertiti… quasi ci pervade un senso di colpa per non aver fatto del nostro meglio per loro.

Ma  questa noia che loro provano è forse scomoda più per noi che per i nostri figli perché magari ci trasmette un senso di vuoto che non sappiamo gestire.

Non sappiamo proprio concepire un tempo non utilizzato?

E se  noi lasciassimo i nostri piccoli da soli di fronte al vuoto della noia,, senza porvi rimedio, che cosa succederebbe?

Accadrebbe che finalmente si potrebbe esprimere la loro parte bambina…si perché loro sono dei bambini non dei piccoli adulti come magari siamo portati a vederli.

E  cos’è la cosa che sanno fare meglio i piccoli ? E’ ovvio giocare…  ma  senza che qualcuno dall’esterno decida  per loro tempi e modi.

I nostri figli hanno bisogno del cosiddetto gioco spontaneo quello per intenderci praticato sin dall’asilo nido che a noi adulti sembra che non porti a nulla perché non trasmette  nuove nozioni ai nostri bambini né permette loro di acquisire nuove abilità.

 Proprio questo tipo di svago per i più piccoli è fonte di grande soddisfazione.

Attraverso questa attività si ricaricano, elaborano le esperienze vissute della giornata e sperimentano se stessi e la loro capacità di risolvere dei problemi inattesi.

Ecco perché bisognerebbe lasciarli liberi di divertirsi e sperimentare senza intervenire.

Noi genitori non dovremmo preoccuparci più di tanto di intrattenerli…ricordate quando 40’, 50’ anni fa i bambini dopo aver assolto agli impegni scolastici andavano a divertirsi in cortile liberi di avventurarsi?

Ovviamente la nostra realtà non è più quella di un tempo come anche i cortili di oggi….

Ma pensateci ai nostri figli non serve per forza un cortile vero e proprio ma un cortile metaforico, magari la loro stanza può diventare un cortile o un altro angolo della  casa o qualsiasi altro spazio, basta avere il coraggio di lasciarli a tu per tu con la noia, avere fiducia che se la caveranno anche senza il nostro intervento.

Permettiamo che vivano se lo desiderano anche nel caos disorganizzato dove la loro fantasia la fa da padrone e vedremo le  loro potenzialità svilupparsi al meglio perfino più di quanto fanno quando li portiamo ad un corso di inglese o di nuoto o di musica.

E questo corso per imparare ad annoiarsi non costa neanche un euro, un bel risparmio in questi tempi di crisi!

E  se poi mentre loro si annoiano divertendosi, ci prendessimo anche noi quel tempo per oziare? sarebbe veramente un’esperienza nuova e piacevole.

Allora non ci resta che provare!

Ritratto di Ilaria Sacchetti

Posted by Ilaria Sacchetti

Sono Ilaria, una mamma come tante; credo molto in quello, che possono fare i genitori per i propri figli e in generale in chi accudisce tutti i giorni i bimbi con amore e dedizione.
Nel mio piccolo, come mamma alle prime armi, cerco, tra esperimenti  a volte riusciti, letture di psicologia infantile e consigli chiesti ad esperti, di risolvere i piccoli e grandi problemi giornalieri. 
Tra le fasi più dure per me, come madre, c’è stata quella del famigerato “spannolinamento”; quando sono uscita dal tunnel, mi sono ritrovata  piena di appunti, presi dai libri e consigli utili, ricevuti dagli esperti nei momenti di panico e allora ho pensato:  “Perché non aiutare anche altre mamme o papà che non sanno che pesci prendere?”