Alle lettrici di mammeonline  un post scritto da una madre che potrebbe essere una di voi. In realtà mi conoscete già o almeno una parte di voi. Un anno fa circa tenevo su questo sito un blog dal titolo: lavorodimamma ma, improvvisamente, il mondo del lavoro si è ricordato di me!!

Ho smesso di scrivere perché, quasi per un miracolo, sono stata chiamata come supplente di lettere in una scuola media per un intero quadrimestre. Così, improvvisamente, dalle pantofole e tuta quotidiane, mi sono ritrovata a dovermi vestire decentemente e entrare in una classe di ragazzini urlanti che tutto facevano tranne che ascoltare. Non è stato semplice all’inizio. Dopo qualche breve esperienza di circa 13 anni fa come supplente precaria, mi sono ritrovata a lavorare nel campo editoriale. Poi, per disperazione, mi sono licenziata e un mese dopo scoprivo di essere incinta di Gabriele che oggi ha 8 anni e mezzo.

Tutto è capitato velocemente: ho incontrato mio marito, un anno di convivenza e poi il matrimonio nel 2004. A luglio del 2005 nasceva Gabriele.
Non ho fatto quasi in tempo a gustarmi la “luna di miele” che sono stata travolta dal ciclone “mamma”. Per essere sincera, non mi aspettavo una gravidanza così immediata anche a causa della mia età: 37 anni. Invece tutto è stato sorprendentemente facile. Nella mia vita ho vissuto praticamente sempre “sola” nel senso che, a parte una storia importante e poi l’incontro con mio marito, non ho avuto altre storie degne di nota. Sempre studiato, lavorato e quando avevo la possibilità, ho cercato di fare qualche vacanza in campeggio, in case affittate con amici… Già, l’età delle amicizie e della mia adolescenza è forse durata anche troppo. Uscite, teatri, cinema, pizzerie, feste… Poi mamma. Tutto il mondo cambia, esiste solo il piccolo che con il suo pianto ti lacera, ti svuota di energie. L’inizio non è stato facile perché nessuno ti insegna o ti dice che la tua vita non sarà mai più la stessa. Tempo per te quasi nullo, solo le pappe, i pannolini, le uscite al parco e discorsi di mamme. La realtà mi soffocava un po’ anche perché prima lavoravo a contatto con persone, facendo un lavoro di editor che mi piaceva. Mi sono licenziata solo a causa dell’ambiente e delle condizioni di lavoro improponibili, dove non esistevano gratificazioni, giorni di riposo e soprattutto rispetto per il tuo lavoro.

In casa, con Gabriele, mi sentivo felice ma non appagata totalmente e quello che è peggio è che sentivo il mio cervello morire giorno dopo giorno. Così, ho iniziato a guardarmi attorno ma una donna-madre chi la vuole? Ho ripiegato sul telelavoro, come blogger dove vieni pagata un euro ogni 100 parole, ossia nulla! Poi mi sono rimessa sui libri studiando latino e dando ripetizioni. Ho scritto articoli su commissione, ho dato ripetizioni, ho compilato questionari remunerati online, ho fatto interviste su prodotti in cambio di buoni benzina, insomma, tante cose pur di ossigenarmi la testa. Il rapporto con Gabriele ne traeva vantaggio perché, più soddisfatta, riuscivo a vivere meglio la mia maternità. Il mio sentirmi madre cresceva ogni giorno fino a farmi volere e desiderare con tutte le mie forze una nuova gravidanza. A 41 anni finalmente è arrivata! Nasceva Francesco. Con la nascita dei miei bimbi è nata anche una nuova Cinzia ossia una mamma che però non ha rinunciato a essere donna. Nel frattempo ho cercato anche di condividere difficoltà e dubbi vissuti in prima persona, scrivendo l’ebook Il Calmamamma che la casa editrice mammeonline ha pubblicato con mio grande piacere. Infine da un anno lavoro come insegnante e quindi sono tornata nel mondo del lavoro.

E ora? Non dovete credere che la mia vita sia in discesa. No! Ogni giorno devo correre come una pazza dalla scuola dei miei bimbi alla mia. Cercare di far crescere i miei studenti e i miei figli e vi assicuro che non è assolutamente semplice. Torno a casa disfatta, quasi senza voce ma devo andare a prendere Francesco e Gabriele che nel frattempo crescono e quindi fanno sport, vogliono incontrarsi con i loro amici, devono fare i compiti… Mio marito spesso è all’estero e quindi la cena, il momento della buonanotte è tutto lasciato a me come del resto le scelte riguardanti la scuola, gli incontri con le maestre, la casa in generale. Dovrei allora essere solo un robot che passa dal lavoro ai figli e alla casa? Non sarei più me stessa perché esiste anche Cinzia, con i sogni nel cassetto come il desiderio di scrivere un giallo, di portare avanti l’ultima impresa e cioè un blog appena aperto che si chiama mammastyle.it

Perché? Non voglio né posso sentirmi soddisfatta se non trovo un piccolo spazio anche per me stessa. Come se dovessi ricaricarmi le batterie anche se alla fine mi tocca lavorare ancora di più.

E i sensi di colpa che nascono quando i tuoi figli ti vedono smanettare sul PC per scrivere un post? Tremendi! Quando vuoi uscire e fare una passeggiata mangiando un gelato e pensando solo a te stessa? Quasi impossibile! I figli, la famiglia ti inseguono ovunque e basta vedere il giardinetto con bimbi urlanti e un senso di colpa ti prende alla gola come se stessi venendo meno ai tuoi doveri.

Che fare allora? Non so cosa pensate voi care mamme ma io cerco di ripetermi fino alla nausea che è giusto quello che sto facendo e che tutte queste “vocine” che mi fanno stare male le devo ricacciare via come se fossero frutto di un essere diabolico che mi vuole male. Il bene di una madre e quindi dei suoi figli può esistere, infatti, se non ci si sente solo madre ma molto di più e questo non andrebbe mai dimenticato se si vuole rimanere in equilibrio, cercando di dare spazio a tutti i nostri bisogni che ci rendono così complesse e complicate come è ogni animo umano.

Cinzia Parmi mamma, insegnante, blogger di mammastyle.it, autrice de Il Calmamamma

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