Molte donne, quando aspettano un figlio, soffrono di insonnia come effetto collaterale della gestazione, soprattutto durante gli ultimi mesi.

Questa condizione può essere legata a ragioni di tipo fisico (cambiamenti del corpo, difficoltà digestive, bisogno di urinare frequentemente ecc.), ma può anche essere dovuta a fattori di tipo psicologico, in particolare ansie e preoccupazioni relative alla salute del bambino o al momento del parto. Alcuni studiosi sostengono addirittura che l’insonnia abbia una sua «utilità positiva», nel senso che potrebbe servire alla futura mamma per abituarsi a non dormire la notte una volta nato il bimbo, così da riuscire ad adattarsi ai ritmi del piccolo senza risentirne troppo!

Qualunque sia la ragione o il motivo alla base di questo problema, esistono delle soluzioni e dei rimedi in grado di risolverlo rapidamente. Ecco sette semplici consigli:

-  Stabilite un rituale della buonanotte: riuscire ad addormentarsi, senza rallentare le proprie attività, per staccare in qualche modo la spina dal ritmo frenetico della giornata, potrebbe essere molto difficoltoso. Per questo, prima di coricarsi, potrebbe essere utile, per la futura mamma, riuscire a riservarsi un momento tranquillo, dedicato totalmente a se stessa.
Evitate quindi lunghe sessioni al computer o telefonate di lavoro, piuttosto leggete un libro, guardate un film, sorseggiate una tisana rilassante, ascoltate della musica, fatevi un bel bagno caldo ecc. 

A seconda delle preferenze, ciascuna mamma dovrebbe scegliere di adottare ogni sera un comportamento abituale, in modo da riuscire a distendersi e, di conseguenza, a favorire l’addormentamento.

-  Non cenate troppo tardi la sera e scegliete cibi leggeri, evitando di assumere sostanze eccitanti (caffè, coca-cola ecc.)

-  Cercate di andare a letto e di svegliarvi al mattino sempre alla stessa ora, in modo da stabilire un ritmo regolare sonno-veglia.

-  Assumete delle posizioni comode per dormire: la migliore è quella su un fianco (meglio se quello sinistro), magari con un cuscino posizionato in mezzo alle gambe, in modo da non far gravare il peso del piccolo sulla schiena.

-  Mettete per iscritto le vostre paure e le vostre preoccupazioni: come ho già accennato in un articolo precedente, il fatto di tenere un diario in cui scrivere il dolore o la rabbia nei confronti di determinate persone o situazioni vi permetterà, a poco a poco, di distaccarvi emotivamente da tali stati d’animo, impedendo loro di «inquinare» il vostro presente e di compromettere i vostri momenti di meritato riposo. Esprimere i sentimenti negativi in forma scritta infatti, rappresenta un ottimo strumento di auto-guarigione, poiché ha un effetto canalizzatore: fa defluire il flusso emotivo e lo lascia sulla carta.

-  Se avete difficoltà ad addormentarvi, provate a mettere in atto un’ordalia specifica per questo problema: per ordalia, si intende una tecnica basata sulla formalizzazione di un compito decisamente tedioso, in termini di fatica e impegno, che crea avversione verso il comportamento sintomatico e permette di fare emergere le risorse necessarie per il superamento del problema. 
Nel caso dell’insonnia, una prescrizione che si è rivelata molto efficace e che viene spesso utilizzata in Terapia Breve Strategica è la seguente: premesso che il sonno è una condizione del tutto spontanea e indipendente dalla volontà della persona, potrebbe rivelarsi del tutto inutile, se non addirittura controproducente, imporsi di dormire in maniera volontaria. 
La futura mamma quindi, una volta spenta la luce ed essersi coricata a letto, potrebbe lasciar passare venti minuti, senza mettere in atto alcuna forzatura nel tentativo di prendere sonno. Se in quel lasso di tempo non sarà riuscita ad addormentarsi, dovrà riaccendere la luce e adoperarsi nel fare qualcosa di veramente fastidioso e sgradevole (stirare, leggere un libro particolarmente noioso, pulire il bagno ecc.). 
Quando si sentirà assonnata, potrà ritornare a letto, ma ancora una volta, se l’addormentamento non avverrà nel giro di venti minuti, dovrà riprendere l’attività seccante fino a quando non compariranno i primi segnali di stanchezza…

Continuando così con questo compito, fino a quando non cadrà naturalmente «fra le braccia di Morfeo»!

- Se vi accorgete di non riuscire da sole a far fronte alle vostre preoccupazioni e alle vostre difficoltà emotive, rivolgetevi ad uno psicoterapeuta. Qualche notte insonne infatti, non è di certo infrequente in gravidanza, ma se il problema dovesse diventare cronico o particolarmente invalidante, non esitate a chiedere un aiuto specialistico.

Articolo di Chiara Ratto, Psicologa e Psicoterapeuta

 

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