In India con Lakshmin

Marzia Plumeri Caterini, autrice di questo toccante libro che parla di donne, è una cara amica di Mammeonline quando, al tempo, si chiamava "IlNido.org". Marzia vive tra le colline toscane ed è una scrittrice che sa toccare, con un uso attento delle parole, l'anima dei suoi lettori.

 

Non si può non restare affascinate dalla personalità delle protagoniste di questo romanzo, dalle loro storie che si intrecciano e dalle loro anime che si toccano seguendo invisibili strade che le portano, da mondi così lontani, a conoscersi ed amarsi.

D. Marzia, com'è nato questo romanzo, dove l'India è protagonista insieme alle donne di cui racconti la storia?

R. Il mio ultimo romanzo “In India con Lakshimn” nasce durante i miei soggiorni in India.
Là, osservo, ascolto, annoto. Già da allora, nella mia mente, si delinea la figura di Lakshmin, ragazzina indiana, molto bella, anche molto colta e riflessiva. Fin troppo per la sua giovane età. Appartiene alla casta Brahamishi, quella dei principi e dei brahamini. Anni dopo, riprendo i vecchi appunti, li rileggo ed è come se fossero stati lì ad aspettarmi, impazienti. Li organizzo, li sviluppo, costruisco una storia che ha spunti reali ma ampliati dalla fantasia.

D. Ci racconti a grandi linee di cosa parla il tuo romanzo?

R. A sette anni d’età, Lakshmin incontra per la prima volta Mirna, sua coetanea e compagna di scuola. Mirna è figlia di un diplomatico italiano accreditato presso l’ambasciata italiana a Delhi. Simpatizzano, si attraggono e, subito, si scelgono, quasi si riconoscono. Diventeranno inseparabili. Lakshmin sempre presente nei pensieri di Mirna anche quando è fisicamente assente.
A diciannove anni, Mirna, per motivi di studio, si trasferisce a Londra dove resterà per vent’anni. Quando, ormai adulta, quarantenne, ritornerà in Italia, in Toscana, dove è nata, incontrerà Claudia, una ragazza con molte problematiche e tragici ricordi.
Nonostante la differenza di età, diventano amiche; ci sono molte analogie nel loro vissuto, c’è sintonia, quasi a dimostrazione che qualche volta la misura del tempo non esiste.
Lakshmin, Mirna, Claudia. Tre storie che s’intrecciano, interdipendenti fra loro.

D. Durante la lettura del romanzo, ci viene da chiederci, come del resto alle protagoniste accade, quanto ci sia di destinato nella vita e quanto invece dipenda dal libero arbitrio...

R. La centralità o focus del romanzo è la contrapposizione fra karma e libero arbitrio. Il karma è ciò che deve essere, conseguenza di ciò che siamo stati nelle vite precedenti. Il libero arbitrio è il privilegio della scelta. Da non confondere karma con destino, un concetto di tradizione occidentale che, spesso, tende a divenire attenuante alle proprie scelte sbagliate. In quest’ultimo caso, tutto nasce e si conclude, nel bene o nel male, in un’unica vita, senza ritorni.
Il romanzo “In India con Lakshmin” vuol far riflettere che a volte l’amicizia è anche amore, nel senso cosmico del termine, a compensazione delle carenze subite nel passato: riferimenti e affetti, senza i quali l’uomo si sente solo e si smarrisce.

Debora Cingano ha intervistato Marzia Plumeri Caterini, autrice del libro "In India con Lakshmin" - Casa Editrice Albatros

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