#Gemelli, che nomi!

Thiago e Amélie, Filippo e Andrea, Rebecca e Alessio, Greta e Leonardo, Marco e Francesco, Nicolò ed Emanuele, Rebecca e Demetra, Elena e Claudia, Camilla e Giorgia, Anna e Lucia, Anna e Pietro, Diego e Leonardo, Chiara e Sofia, Nicolò e Carlotta, Micol e Davis, Andrea e Alessia, Emma e Gioia, Emma e Luca, Nicolò e Jacopo, Vittoria e Leonardo, Alice e Nicolò, Lorenzo e Michele, Gioia e Alice, Andrea e Matteo, Davide e Diego, Greta e Giada, Gaia e Giulia, Chiara e Lorenzo, Rebecca e Nicole, Sabrina e Paolo, Olga e Lucrezia, Anna e Carlo, Franco e Franca, Eric e Francesca.

La scelta del nome per il proprio bambino o la propria bambina è un'operazione impegnativa. Se i bambini sono due, ovviamente, le cose si fanno più difficili. Io avevo pensato tre set di nomi per i tre casi possibili: maschio/maschio - femmina/femmina - maschio/femmina. Il processo, a casa nostra, è andato come racconto qui, nel mio vecchio blog. Poi tante volte mi è capitato di riflettere su quando siano "azzeccate" certe accoppiate di nomi, e, nel corso degli ultimi 20 mesi, ne ho appuntate un po' di quelle incontrate, senza alcun giudizio di merito. Mi piace il suono che ne deriva, sembra una filastrocca piena di volti (di bambini e adulti) che s'associano quei nomi. Però a ben riflettere, sulla base dell'esperienza personale e di quanto captato in giro, avrei qualche suggerimento da dare.

1. No ai nomi composti. Già i bambini sono due, se si ritrovano con tre o quattro nomi sarà ancora più caos. E poi, quando li dovrete richiamare all'ordine, prima di aver finito di dire "Fermati Maria Vittoria!", Carlo Alberto sarà già arrivato (forse) dall'altra parte della strada.

2. Evitare i nomi lunghi. Lo stesso ragionamento vale per i nomi lunghi, specie se è lungo anche il cognome. Quando dovrete compilare documenti e o visti per l'espatrio, sarete felici di risparmiare un po' di tempo.

3. Se date un nome lungo o composto ad un gemello, datelo anche all'altro. No alle discriminazioni fin dalla culla. Altrimenti Massimiliano rischia di crescere complessato perché suo fratello Luca ha imparato molto più in fretta a scrivere il suo nome.

4. Se date un nome straniero ad un gemello, datelo anche all'altro. Così nessuno si sentirà più esotico dell'altro.

5. Scegliere nomi con la stessa iniziale è una forte tentazione. E come sottolineare quel legame speciale che c'è tra i gemelli. Ma può rivelarsi controproducente specie quando sarà necessario marchiare con la sigla del proprietario tonnellate di vestiti e migliaia di matite e pennarelli.

6. Da evitare anche la scelta di nomi molto simili. Provate a spiegare ad un bambino di un anno che differenza c'è tra il suo nome, ad esempio Marco, e quello di suo fratello, Mario. O a Franca che è una bimba, mentre Franco è un maschietto (lì ho conosciuti!) Chissà se e quando vi risponderanno.

7.  Avere fratelli gemelli è divertente e destabilizzante. Attenzione a coinvolgere fratello o sorella maggiore nella scelta del nome per l'arrivo dei nascituri: potreste ritrovarvi con culle piene di Peppa e George (che ormai sono così inflazionati, anche se con i gemelli non centrano nulla) o nello specifico, di Zuzu e Zaza, Trilly e Pervinca, Daisy e Poppy, Fred e George (Weasley).

8. Nello sbizzarrirvi doppiamente con il toto nomi, ricordate che la legge italiana prevede delle specifiche prescrizioni (qui in sintesi). 

 

Ritratto di Erica Asselle

Posted by Erica Asselle

Giornalista e mamma di due gemelli, maschio e femmina, nati a febbraio del 2013. Vivo e racconto gioie e dolori di essere diventata all'improvviso una supermamma, senza superpoteri