Il passeggino gemellare attira sorrisi, moine e commenti (più o meno graditi, da parte di conoscenti o estranei) peggio di una calamita. A volte fa piacere scambiare quattro chiacchiere, anche con gli sconosciuti. Molti di quelli che si fermano (e ti fermano), raccontano storie di figli gemelli, nipoti gemelli, cugini gemelli, fratelli gemelli, figli di amici, di conoscenti e quant’altro, rigorosamente gemelli.

Alcuni sorridono compassionevoli. Con le altre mamme di gemelli, invece, a volte basta uno sguardo d’intesa. Anche io, quando vedo dei gemelli (specie se sono tre) finisco per attaccare bottone con chi è alla guida della carrozza. Ci sono alcune frasi, però, che consiglierei di non dire ad una mamma di gemelli (come me).

  • “Che bello! Con una fatica sola, ne hai due!”. No, non è proprio così. La fatica non è una sola, provare per credere.
  • “Sono due maschi?” No, una è completamente vestita di rosa…
  • “Sono nati insieme?” Sì, di solito ai gemelli succede così, ma è vero, ci sono delle eccezioni.
  • “Che brava che è stata a farne due”. Ci ha pensato la natura. La “bravura” bisogna mettercela dopo e, visto che un bambino va in giro con le calze spaiate e l’altro ha un bernoccolo in fronte, oggi non mi sento particolarmente brava…
  • “Che fortuna! In un colpo solo si è tolta il pensiero.” A dir la verità, io di figli ne volevo tre… ma ho cambiato subito idea. Il pensiero, in fondo, resta.
  • “Io ho due bimbi vicinissimi di età, come capisco”. Sì, capisce, ma non ha mai provato ad allattare nella posizione rugby. Oppure potrebbe anche averlo fatto, questione di mesi, comunque, massima solidarietà.
  • “Eh, due gemelli sono meglio che una malattia.”

Sì, me l’ha detto un signore anziano. Non credevo alle mie orecchie. 

Ritratto di Erica Asselle

Posted by Erica Asselle

Giornalista e mamma di due gemelli, maschio e femmina, nati a febbraio del 2013. Vivo e racconto gioie e dolori di essere diventata all'improvviso una supermamma, senza superpoteri