Dal nido alle superiori: come sopravvivere all'inizio del nuovo anno scolastico.

È arrivato Settembre e ancora una volta i nostri figli stanno per tornare sui banchi di scuola e noi con loro. Si perché, anche se non dovremmo fisicamente entrare in classe, li accompagneremo ogni giorno in questo nuovo inizio condividendo con loro  le piccole e  grandi emozioni e anche le paure, cercando di ascoltarli e sostenerli quando servirà.

È normale quindi se anche noi in fondo ci sentiamo un po’ emozionati,  la trepidazione sarà ancora maggiore  per quei genitori che stanno per affrontare insieme ai loro figli l’inizio del  nido, della materna, delle elementari o perfino delle superiori.

Per loro infatti sta per arrivare un giorno davvero importante in cui molteplici emozioni si sovrapporranno, l’attesa e l’ impazienza si uniranno alle mille piccole paure che ognuno di noi prova affrontando una novità e  molti genitori si chiederanno: “Nostro figlio riuscirà a superare le nuove sfide di quest’anno? Che insegnanti incontrerà? E come saranno i suoi nuovi amici?”

Saranno sopraffatti da mille domande, quelle mille domande che tutti noi genitori  ci poniamo  alla riapertura delle scuole. Ma consoliamoci, una risposta certa ci sarà sempre, infatti,  quando ci chiederemo: “Possiamo aiutare nostro figlio?”  la risposta sarà: “Certamente si!”

Di fatto ancora una volta il nostro ruolo sarà di fondamentale importanza per i nostri ragazzi.  Non dobbiamo mai dimenticare che siamo il loro punto di riferimento e che proprio noi genitori siamo gli unici in grado di contenere le fortissime emozioni che provano e che proveranno. E potremmo aiutarli a dare un nome a ciò che sentono, sia alle sensazioni positive che a quelle negative, perché possano metabolizzare queste novità nel modo più equilibrato possibile.

Solo con il nostro aiuto riusciranno a usare tutte le loro risorse e a sviluppare le loro potenzialità per poter  affrontare al meglio il  cambiamento che stanno vivendo.

Ovviamente, in base all’età dei nostri figli, il nostro intervento sarà diverso ma altrettanto fondamentale.

Vediamo le differenze nel dettaglio:

Al Nido: In quasi tutte le famiglie dei piccoli che si apprestano a frequentare il nido il problema più sentito è  l’ansia di separazione, che è vissuta spesso sia dai bambini che dai genitori. Se da un lato i piccini vivono il timore dell’abbandono, perché non hanno mai sperimentato prima un distacco, dal rassicurante ambiente familiare, dall’altro  anche per i genitori questo sarà un momento delicato. Diciamolo  non è sempre facile affidare il proprio figlio ad un estraneo con serenità.

È così che essendo noi genitori per primi preoccupati, rischiamo di trasmettere la nostra ansia ai figli non favorendo affatto il fisiologico e necessario distacco che deve prima o poi avvenire.

Ma una soluzione c’è per vivere al meglio questa fase così delicata: cercare di non trasmettere mai ai bambini le ansie che nutriamo, anzi fare un bel sorriso e con fiducia affidare il nostro piccolo al nido che abbiamo scelto. Vedrete poi che il cucciolo, dopo le prime difficoltà iniziali, confortato dalla vostra serenità, potrà sperimentare  la nuova routine quotidiana  e ne trarrà sicurezza, così a poco a poco si tranquillizzerà.

Alla Materna: l’ingresso nella scuola d’infanzia è un momento molto importante. Il bambino è finalmente pronto a relazionarsi in modo attivo con l’ambiente e con i coetanei  e interagisce in modo consapevole con le educatrici. Questo non vuol dire che non possa presentarsi  in lui l’ansia di separazione dai genitori, perché il nuovo ambiente e i nuovi compagni potranno generare facilmente forte preoccupazione. Niente  di grave comunque, che non si possa superare con il passare del tempo e con un paziente inserimento.

Quindi anche in questo caso genitori, sfoderate un bel sorriso e collaborate con fiducia con le maestre; dalla vostra calma interiore dipenderà quella del vostro piccolo!

Alle Elementari: con l’accesso alla scuola primaria il bambino affronta un grande cambiamento. Infatti per la prima volta è chiamato a rispettare regole, limiti e insegnamenti  molto più complessi e strutturati  di quelli che conosceva  alla materna e viene valutato per la prima volta  per la sua condotta e il suo profitto. È questo quindi il primo approccio con il dovere e le responsabilità.

I piccoli saranno sottoposti a nuove pressioni e aspettative. Per questo avranno bisogno di essere ascoltati, di poter esprimere le loro paure e condividere con i genitori il loro vissuto emotivo; scoprendo magari che anche mamma e papà avevano paura di tante cose quando sono arrivati in prima elementare!

Ovviamente saranno  molto d’aiuto per supportare i vostri figli anche i buoni rapporti con le maestre.

Alle Medie: all’ingresso nella scuola secondaria di primo grado tra gli 11 e I 14 anni i ragazzi vivono la cosiddetta fase preadolescenziale e a quest’età va detto: per loro conta molto di più il parere del gruppo che il gradimento di mamma e papà!

Inizia infatti a farsi strada nella maggior parte dei giovanissimi la cosiddetta ansia sociale. Ecco perché per i nostri figli sarà fondamentale avere il consenso dei coetanei  nella nuova scuola che frequenteranno.

Noi genitori dovremmo certamente stargli vicino, ma con delicatezza e ascoltare le loro paure , riuscire a dialogare con loro anche se si esprimono a monosillabi, atteggiamento tipico di quest’età.

Magari potremmo avvicinarci ai nostri ragazzi raccontando di  quanto è stato difficile per noi il primo anno di medie, delle molte difficoltà che abbiamo superato. Così gli daremo lo spunto per aprirsi e capiranno che anche noi non siamo poi così perfetti, siamo fallibili e umani e ciò li farà sentire maggiormente a loro agio.

Alle Superiori: Quando arrivano al liceo  i nostri ragazzi ormai si sentono quasi adulti anche se ancora non lo sono diventati e il gruppo riveste un ruolo molto importante. Con i genitori  diventa sempre più difficile comunicare e ci si rapporta soprattutto attraverso silenzi o scontri. Ricordiamoci infatti che il loro obiettivo in questa fase di crescita è quello di differenziarsi rispetto al modello che hanno ricevuto per poter affermare la propria identità.

Ecco perché Il nostro ruolo questa volta sarà quello di accompagnarli in questo passaggio e nuovo inizio non più con un controllo puntuale ma con una vigilanza discreta esercitata  a distanza attraverso la conoscenza dei loro amici e permettendo loro di invitarli a casa liberamente.

Allo stesso modo ricordiamoci in questa delicata fase di mantenere sempre aperta la porta per i nostri figli, ponendo attenzione alle loro emozioni e ad eventuali richieste d’aiuto.

Preziosissimo sarà il dialogo con gli insegnanti che potranno offrirci una nuova prospettiva sullo stato d’animo dei nostri ragazzi.

 Infine ecco alcuni semplici accorgimenti da attuare in questi primi giorni di scuola per migliorare la quotidianità dei nostri figli:

  • Regoliamo nuovamente il loro ritmo sonno-veglia che si è starato con le vacanze estive.
  • Ristabiliamo una routine per non arrivare impreparati al primo giorno di scuola; quindi  ripristiniamo orari fissi per la sveglia,  per i pasti e le attività  della giornata.
  • Comunichiamo con i nostri figli il più possibile. Raccontiamogli il nostro vissuto, condividiamo le nostre emozioni con loro ma trasmettiamogli allo stesso tempo sempre serenità e massima fiducia nelle loro potenzialità e risorse. Sarà infatti guardando noi, che siamo il loro modello, che riusciranno a superare le difficoltà.

 

Ecco perché per iniziare al meglio questo nuovo anno e affrontare tutte le sfide che si presenteranno,  le nostre parole d’ordine dovranno essere: serenità,fiducia e ottimismo!!

Allora possiamo cominciare, buon inizio a tutti!

Ilaria Sacchetti

Sito web: http://ilariasacchetti.jimdo.com

 

 

Ritratto di Ilaria Sacchetti

Posted by Ilaria Sacchetti

Sono Ilaria, una mamma come tante; credo molto in quello, che possono fare i genitori per i propri figli e in generale in chi accudisce tutti i giorni i bimbi con amore e dedizione.
Nel mio piccolo, come mamma alle prime armi, cerco, tra esperimenti  a volte riusciti, letture di psicologia infantile e consigli chiesti ad esperti, di risolvere i piccoli e grandi problemi giornalieri. 
Tra le fasi più dure per me, come madre, c’è stata quella del famigerato “spannolinamento”; quando sono uscita dal tunnel, mi sono ritrovata  piena di appunti, presi dai libri e consigli utili, ricevuti dagli esperti nei momenti di panico e allora ho pensato:  “Perché non aiutare anche altre mamme o papà che non sanno che pesci prendere?”