Quando devono stabilire come nutrire i loro figli, molte mamme confuse su che cosa sia «meglio» o «giusto», finiscono per prendere una decisione per motivi sbagliati, perché in qualche modo viene loro imposto di allattare al seno, dal partner o da altri membri della famiglia, o perché temono di fare una brutta figura con gli amici.
Quando parliamo di allattamento, ci riferiamo ad una scelta altamente emotiva, pertanto, per poter decidere in maniera consapevole, è importante innanzitutto conoscersi e capire quali siano i propri veri sentimenti, considerare il proprio stile di vita ed informarsi sulle differenze tra l’allattamento al seno e quello artificiale

Se la mamma ha latte, l’allattamento al seno è la cosa più naturale e comoda dal punto di vista fisico e psicologico. Per acquisire questa capacità tuttavia, occorrono serenità, pazienza ed esercizio e, nel periodo dopo il parto, la donna è più fragile emotivamente. Ha paura di sbagliare, si sente inadeguata al suo nuovo ruolo e, spesso, per colmare il proprio senso di impotenza personale, inizia a documentarsi, a chiedere il parere di esperti, amici e famigliari, che molte volte tuttavia, finiscono per svalutarla.

Molte neomamme si tormentano e si chiedono se il loro bambino mangi abbastanza e, a volte, questa preoccupazione finisce per avere i connotati di una vera e propria ossessione. La donna pensa solo al fatto di produrre latte, mettendo in atto molte azioni preventive come bere molti liquidi, assumere integratori, parlare dell’argomento in continuazione con chiunque, chiedendo rassicurazione agli altri e spesso cercando di seguirne i consigli. Alcune madri, particolarmente ansiose, acquistano o affittano una bilancia e pesano continuamente, ogni giorno, o addirittura prima e dopo ogni poppata, il loro bambino.

Mettendo in atto queste strategie, la neomamma aggrava il suo problema, spesso fino a perdere il piacere di allattare, confermando così la sua paura e producendo di fatto una quantità minore di latte. Non è raro infatti, che durante l’allattamento si verifichi un fenomeno davvero «strano»: quando il bambino inizia a succhiare il latte arriva, ma non appena la madre inizia a chiedersi: «Basterà?», «Quanto ne avrà preso?», «Continuerò a produrre latte?», come per effetto di un incantesimo, la lattazione si blocca, lasciando il bambino in lacrime e affamato! Se poi le visite di controllo dal pediatra non dovessero confermare il normale tasso di crescita ponderale (tra i 120 e i 210 grammi alla settimana), la mamma andrà ancora più in ansia, finendo per bloccare razionalmente ciò che in natura dovrebbe avvenire in maniera spontanea.

Innanzitutto, è importante sapere che i neonati allattati al seno tendono ad essere più magri e ad aumentare di peso più lentamente rispetto a quelli che assumono latte artificiale, tuttavia nei casi in cui le condizioni psicologiche della madre lascino intravedere il rischio di un’ossessione fobica, in Terapia Breve Strategica, si lavora preventivamente, già dall’ultimo mese della gravidanza, attraverso la tecnica della «peggiore fantasia». Pertanto si suggerisce alla futura madre di concedere ogni giorno uno spazio di mezz’ora, dopo pranzo, a ciò che la spaventa di più. In questo modo, la donna recupera la fiducia nelle proprie capacità personali, poiché «dando la caccia ai propri fantasmi e toccandoli, li fa svanire». Quando inizierà l’allattamento poi, utilizzerà questa tecnica subito prima di allattare, in modo da evitare un eventuale blocco.

Contemporaneamente inoltre, la neomamma dovrà cercare di eliminare tutte le sue strategie precauzionali per la produzione di latte, le quali non farebbero altro che confermare la sua credenza minacciosa alimentandola. Cercherà quindi di evitare di parlare delle sue preoccupazioni, di non esagerare nell’assunzione di liquidi o integratori e di limitarsi a pesare il figlio una volta alla settimana. In questo modo, la natura riprenderà a fare il suo corso e lei potrà recuperare la sensazione di piacere dell’allattamento

Articolo della Dott.ssa Chiara Ratto, psicologa e psicoterapeuta

 

 

Ritratto di Redazione

Posted by Redazione