Molti genitori con l'inizio della scuola si domandano quale sport sia più adatto per i propri bambini e se sia il momento giusto per cominciare con un altro impegno extrascolastico.

Innanzitutto vorrei cominciare col dire che lo sport ed il suo approccio deve essere per il bambino un momento piacevole, principalmente di svago e divertimento soprattutto nei primi anni, direi dai 5 anni fino agli 8.
Sono preferibili quindi attività molto poco tecniche e dal carattere principalmente ludico, che possano fornire al bambino un incentivo allo sviluppo globale della motricità e permettergli di sperimentare i molteplici schemi motori di base.

In molte città vengono attivati corsi di avviamento allo sport dove vengono fatti sperimentare ai bambini i 'giochi di una volta' semplici ma che spesso sono assenti nella loro esperienza quotidiana .

Moltissime sono infatti le abilità che si sviluppano grazie ad essi, preparando il terreno per la costruzione di competenze più complesse che aiuteranno nella motricità globale ma anche gli apprendimenti scolastici.

Solo successivamente grazie al lavoro su di sé, infatti, i bambini saranno in grado di apprendere efficacemente regole e tecnicismi propri di sport più complessi.

Il nuoto, per esempio, è uno sport complesso che implica una elevata coordinazione tra movimento degli arti superiori ed inferiori associati poi ad una respirazione che esclude l'uso del naso.

Altri come il pattinaggio richiedono un buon equilibrio che non sempre i bambini hanno raggiunto nei primi anni della Scuola Primaria.

Sport di squadra come calcio e basket sono difficoltosi fino agli otto anni perchè il bambino è ancora impegnato a capire cosa deve fare lui, prima ancora di condividere il gioco e fare un lavoro che miri al risultato per tutta la squadra.

In generale come ho detto all'inizio è fondamentale che i bambini abbiano un approccio piacevole e ludico alle attività sportive e chi si propone come istruttore abbia ben presente quali possono essere le richieste che è lecito fare rispetto alla maturazione delle coordinazioni e al livello dei bambini.

Il genitore che si trova davanti al rifiuto da parte del bambino di svolgere una attività deve cercare di capire quale sia il motivo,se perchè le richieste dell'allenatore sono troppo elevate o se invece il suo approccio, come spesso succede, mira alla formazione di 'piccoli campioni' anziché all'armonico sviluppo delle competenze motorie.

Se avete domande, vi aspetto nel forum!

 

Ritratto di Silvia Campanella

Posted by Silvia Campanella