Continuiamo il nostro viaggio insieme al cibo che abbiamo ingerito qualche puntata fa. Dopo aver lasciato lo stomaco, il cibo arriva nella prima parte dell’intestino tenue, larga circa 12 cm: il duodeno.
Orario dello stomaco |
Massima attività Dalle 13 alle 15 |
Fase di riposo Dalle 1 all’3 |
Nel duodeno confluiscono i succhi provenienti dal pancreas e dalla cistifellea che, unendosi agli enzimi prodotti dall’intestino tenue, lavorano ulteriormente la massa alimentare predigerita dallo stomaco.
Il duodeno è molto importante; è proprio da qui che, nella fase embrionale, si sviluppano il pancreas e il fegato.
Il chimo attraversa rapidamente il duodeno e arriva nell’intestino tenue, dove ad aspettarlo ci sono moltissimi batteri, i simbiotici. Questi ultimi sono dei nostri “aiutanti”, che hanno il compito di digerire e assimilare il cibo in arrivo.
La flora batterica intestinale si forma solo dopo la nascita a seguito del passaggio del nascituro attraverso il canale vaginale della madre e, gioca un ruolo importantissimo nei processi digestivi.
Si ipotizza che nelle nostre viscere siano presenti circa settemila (7000) microrganismi diversi, che cambiano a seconda del tratto intestinale e delle relative condizioni di ossigenazione.
La normale popolazione batterica è condizionata da:
Può accadere che i nostri “inquilini buoni” vengano annientati e, agenti patogeni come i clostridi si moltiplichino, rendendo la parete intestinale permeabile alle grandi molecole proteiche che, in condizioni normali, resterebbero nell’intestino invece, di riuscire ad abbandonarlo (sindrome della permeabilità intestinale).
La sindrome della permeabilità intestinale può provocare reazioni immunologiche agli alimenti, reazioni che spesso vengono erroneamente diagnosticate come allergie o intolleranze alimentari.
Con la massima attività enzimatica dell’intestino tenue ci troviamo tra le 13 e le 15. Gli enzimi scompongono il chimo in lipidi, proteine e carboidrati in modo tale che il corpo sia in grado di assimilarli come sostanze nutritive.
Per questo lavoro è necessario che l’intestino tenue sia ben irrorato; la sua attività quindi, dipende anche dal cuore.
Il corpo trasforma le calorie in maniera diversa nei vari momenti della giornata: al mattino i carboidrati vengono bruciati più rapidamente che alla sera.
L’intestino tenue ha il compito di assimilare gli alimenti, deve decidere di continuo se proseguire la digestione degli alimenti o eliminarli. Se non fosse attento e chiaro nel suo lavoro si correrebbe il rischio di assimilare sostanze tossiche per l’organismo.
Per questo motivo sono presenti, nell’intestino tenue, moltissimi globuli bianchi che neutralizzano sostanze e i batteri nocivi.
Ci sono più globuli bianchi qui che in tutto il sangue.
L’intestino tenue deve riconoscere la molteplicità e trovare il coraggio di prendere decisioni. Questo accade anche nella vita.
Spesso ci troviamo in situazioni in cui dobbiamo scegliere fra due alternative. La chiarezza dà forza al corpo e alla mente.
Molte persone non sono in grado di dire “no”; nelle analisi di laboratorio questo comportamento si traduce con un elevato valore di colinesterasi (un enzima del metabolismo epatico). Questo tipo di persone posso essere definite “bestie da soma” che prendono e accettano qualsiasi cosa e poi si sforzano di digerirla.
Così facendo, però, l’intestino tenue e il fegato si trovato sottoposti a un duro carico di lavoro.
Il cardo mariano può aiutare queste persone a essere più fedeli a se stesse e a stabilire dei confini, senza accettare tutto ciò che viene.
La delimitazione più netta nel rapporto con gli altri consiste nel pronunciare
un chiaro “no”, che allo stesso tempo è un chiaro “si” per se stessi.
Il duodeno è collegato alla ghiandola surrenale sinistra. In caso di forte stress fisico e/o psichico è possibile la formazione di ulcere nel tratto duodenale.
Invece, a livello ormonale, il duodeno è in stretto collegamento con la parotide, ghiandola deputata al metabolismo del calcio.
Pasti regolari e non troppo abbondanti; calma e relax sono importantissimi.
Il tarassaco e la cicoria possono risultare molto utili per l’intestino tenue, come anche la lavanda per i suoi effetti depurativi e tranquillizzanti.
La melissa è utile a chi percepisce anche le più piccole seccature della vita come faticose e più grandi di quello che realmente sono.
Bibliografia: