Ama-La, il laboratorio tessile eco-solidale di Camini (RC) sostenuto dai fondi 8xmille dell’Unione Buddhista Italiana accompagna le donne rifugiate verso l’autonomia. E' un luogo di accoglienza e cura dove le donne si incontrano, condividono esperienze e imparano un mestiere per raggiungere l’autonomia

Ama-La è una trama di storie: un laboratorio tessile ecologico e solidale nel borgo di Camini (Reggio Calabria) nato grazie ai fondi 8xmille dell’Unione Buddhista Italiana, nell’ambito di un progetto SAI (Sistema Accoglienza Integrazione) per l’accoglienza di donne rifugiate sole o con bambini. Il nome Ama-La deriva dal tibetano: Ama significa “donna e madre” e La è un suffisso che esprime “rispetto e affetto”.

“Ama-La ha accompagnato negli anni donne rifugiate da diversi Paesi, vittime di violenza di genere o migranti con storie diverse, in un processo di formazione e di crescita dell’autostima, con l’obiettivo di appropriarsi del proprio potenziale creativo, imparare un mestiere e raggiungere l’autonomia”. Spiega Rosario Zurzolo, presidente della cooperativa sociale “Eurocoop Servizi Jungi mundu” che ha ideato il laboratorio. “È anche un luogo di conforto e di cura, dove le donne possono bere un tè e condividere i propri dolorosi percorsi, tra loro o con la psicologa, l’educatrice, l’assistente sociale”

Il laboratorio accoglie da sempre donne e ragazze provenienti da Paesi di culture diverse: Eritrea, Senegal, Yemen, Siria, Nigeria, Afghanistan, Libia, Marocco. Si svolge in due momenti della giornata ed è condotto da due tutor artigiani specializzati: la mattina le donne imparano a usare il telaio e i vari sistemi di tessitura (baco da seta, ginestra); il pomeriggio è invece dedicato allo studio delle tecniche di eco printing (la pittura con prodotti naturali, come ad esempio foglie, ferro, ruggine). 

“Nei 6 mesi di corso spieghiamo le tecniche di base della tessitura e tramandiamo saperi tradizionali calabresi come la pezzàra, ottenuta da stoffe di scarto. Una ragazza siriana e una afghana hanno trovato qui uno sbocco lavorativo, altre proseguono con il loro progetto di vita” racconta Giuliano Ienco, maestro artigiano che insegna alle donne l’arte del telaio.

Borse, abiti e cinture, coprispalle, borsellini, cappelli, collane ma anche tappeti e tovagliette per la tavola: sono vari i prodotti che le donne realizzano grazie alle tecniche acquisite durante il corso. L’obiettivo principale del laboratorio è il benessere e non il profitto, ma tutti i prodotti di Ama-La si possono acquistare.  

Grazie al progetto di ospitalità SAI anche la comunità di Camini, circa 750 abitanti, sta vivendo una rinascita. Lo spopolamento si è interrotto e, anche se le infrastrutture sono ancora carenti, i giovani stanno rientrando, alcuni migranti si fermano, riaprono i negozi, si avviano nuove attività e nascono nuovi bambini. “È un paese aperto dove differenze culturali e religiose passano in secondo piano e tra le persone c’è fratellanza: il paese è vivo” conclude Rosario Zurzolo.

È dal 2016 che l’Unione Buddhista Italiana sostiene progetti umanitari e sociali in Italia e all’estero, grazie ai fondi 8xmille che, attraverso la dichiarazione dei redditi, si può destinare a una confessione religiosa o allo Stato. Nel 2022 sono stati più di 150 i progetti umanitari sostenuti dall’Unione Buddhista e 40mila i beneficiari raggiunti. Ciascun progetto è selezionato in coerenza con l’idea, che sta alla base del pensiero buddhista, dell’interdipendenza e del prendersi cura, perché ogni essere senziente, umano o animale che sia, è interconnesso e quando ci si prende cura di qualcuno si agisce a favore dell’intera collettività.

L’Unione Buddhista predilige piccole realtà non profit che sviluppano progetti concreti sul territorio rivolti alle categorie più fragili, con particolare attenzione ai diritti umani, al rispetto dell’ambiente e allo sviluppo di una cultura della sostenibilità umana, sociale ed economica. Si tratta di progetti non confessionali a favore della pluralità e della responsabilità sociale, dove l’Unione Buddhista porta un aiuto concreto supportando le reti territoriali esistenti. 

Tra gli esempi nel 2023:

  • la produzione di salsa di pomodoro caporalato-free nel leccese;
  • la liberazione dalle reti illegali da pesca che provocano la morte di preziose specie marine nell’arcipelago delle Eolie;
  • i percorsi di meditazione in carcere, da Milano a Palermo, per acquisire consapevolezza e agevolare il reinserimento sociale;
  • gli sportelli di ascolto, cura e cittadinanza attiva presenti in diversi quartieri di Torino;
  • il rifugio in provincia di Rimini dove centinaia di cani, gatti e capre sono accolti e curati;
  • il laboratorio tessile di prodotti artigianali creati dalle donne migranti accolte nel piccolo borgo calabrese di Camini. 

L’impatto delle attività finanziate con l’8xmille è evidenziato nell’Impact Report 2022, il primo rapporto di sostenibilità realizzato da una confessione religiosa in Italia.
Stilato sulla base degli indicatori dell’Agenda 2030 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, il rapporto è uno strumento di trasparenza nei confronti dei cittadini, utile per pianificare le future azioni di sostegno. È disponibile sul sito: https://unionebuddhistaitaliana.it/news/impact-report-2022/

 

Per info: 

https://unionebuddhistaitaliana.it/ 

https://8xmilleunionebuddhista.it/progetti/ama-la-il-laboratorio-tessile-simbolo-di-integrazione-e-sostenibilita/

www.facebook.com/AmaLaCamini/ 

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