Ogni tanto leggo o mi fanno questa domanda: il tiralatte manda via il latte? Premessa: in un allattamento al seno senza intoppi e dove la mamma non deve separarsi dal suo bambino, il tiralatte è uno strumento non necessario,

e migliaia di donne hanno allattato felicemente senza sapere neanche da che verso si dovesse prendere. Così come anche ci sono mamme che si trovano a dover estrarre del latte e lo fanno manualmente.

Ma se vi trovate nella situazione in cui il tiralatte vi è necessario o utile, dovete poi preoccuparvi che “tolga il latte al bambino” o addirittura lo faccia diminuire o “estinguere”?
 
Naturalmente no! Sappiamo ormai bene che il seno produce latte per via di un meccanismo ormonale di domanda e offerta, cioè più ne chiediamo (con la suzione del bambino, con la spremitura manuale, e perché no, anche col tiralatte) più le mammelle ne riformano. Come mai allora circola questo spauracchio?
 
Il mito nasce dal fatto che spesso viene suggerito il tiralatte senza alcuna considerazione per la situazione in cui la mamma si trova, e senza nessuna conoscenza sulla fisiologia dell’allattamento o sulle caratteristiche e opzioni disponibili oggigiorno per drenare il seno o tirare il latte.
 
Infatti, una strategia che può aver funzionato per mia sorella o la vicina di casa della cugina della cognata, non è detto che sia la soluzione migliore anche per me. 
Se quindi mia sorella ha usato il tiralatte XYZ una volta al giorno, e pertanto mi suggerisce di far la stessa cosa pensando di farmi ottenere lo stesso risultato che ha avuto lei, io potrei avere delle brutte sorprese. 
 
Magari lei lo ha usato – per fare un esempio – quando il suo bimbo aveva 6 mesi ed era allattato esclusivamente al seno, quindi aveva una produzione di latte più che perfetta; mentre io ho appena partorito e sono alle prese con un avvio di allattamento difficoltoso o con problemi specifici da individuare tempestivamente e risolvere.
 
Inoltre gli strumenti non sono tutti uguali. Sono un po’ come i mezzi che usiamo per spostarci: abbiamo a disposizione dal monopattino, alla bicicletta, all’utilitaria, fino alla Ferrari. Ma posso anche decidere che non mi va di guidare e scegliere tra l’aereo o il treno. A seconda se vogliamo andare a fare una gita in campagna, o dobbiamo andare a Milano in 5 ore, sceglieremo un mezzo diverso. Se poi io avessi paura dell’aereo, magari sceglierei il treno anche se ci impiega un po’ di tempo in più.
 
Alcuni tiralatte, come quelli a pompetta o a siringa, dovrebbero diventare oggetti da museo, ma per fare un esempio personale, tanti anni fa, io riuscivo a tirarmi anche 100 ml con uno di quegli aggeggi di tortura, che oggi mai e poi mai suggerirei ad una mamma!
Anche nell’allattamento, lo strumento che posso usare va valutato solo dopo aver analizzato con attenzione e cura tutta la situazione, a 360°, e anche come mi sento io, con quella soluzione, se mi ci trovo, riesco a usarla nel modo giusto, o se non ho un’alternativa per me migliore.  Dico infatti sempre alle mamme, che il mio compito in quanto IBCLC non è solo “prescrivere una soluzione”, ma “discutere tutte le alternative e trovare quella che fa meglio al loro caso”.
 
Sto divagando rispetto alla domanda iniziale?
La divagazione a dire il vero ci serve per arrivare a capire come mai ad alcune mamme il tiralatte non ha funzionato, e quindi hanno pensato che fosse stato il colpevole della disgrazia.
 
In realtà, quello che accade è tipicamente che (una o più delle seguenti possibilità):
- La mamma non ha ricevuto le indicazioni necessarie per un corretto uso del tiralatte
- Il tiralatte (o la spremitura a mano) non era la soluzione idonea per la sua situazione
- Il modello di tiralatte non era quello giusto per lei (o per una sua preferenza/facilità di utilizzo, agio o disagio/dolore nell’uso)
- Non è stato usato con la frequenza e durata corretta
- Ha desistito troppo presto
- Insieme al tiralatte dovevano essere attuate anche altre azioni/strategie
 
Questi sono i motivi più frequenti per cui il tiralatte (o la spremitura manuale) non riesce a far aumentare la produzione e di conseguenza man mano, più o meno gradualmente a seconda della situazione, la produzione di latte diminuisce e si arresta.
 
Ricordate sempre che ognuna di noi può trovarsi in una situazione differente da quella di altre mamme, e/o che la risposta del suo seno è personale. 
La prima cosa da fare quindi se pensate di essere nella circostanza in cui il tiralatte vi potrebbe essere di aiuto, è analizzare tutta la situazione nel suo complesso, con tutti i dettagli necessari, e possibilmente insieme a una persona competente.
 
Dato che il seno produce di più se chiediamo di più, certamente spremere o tirare il latte non vi ridurrà la produzione, ma se ciò non viene fatto con costanza o frequenza, può non essere sufficiente per vedere dei risultati.  Oppure avete delle aspettative non realistiche rispetto alla risposta del vostro seno.
 
Per esempio se una mamma deve aumentare la sua produzione perché è insufficiente, di solito è necessario tirare il latte circa ogni 3 ore con una sola pausa notturna, per avere i risultati attesi. E di solito non si raddoppia la produzione in 36 ore… ma poi tutto dipende dalla situazione di partenza e a dove si vuole arrivare. 
Ci sarà sempre una di voi che mi dirà che invece a lei è stato sufficiente tirare il latte 2 volte al giorno: ok, ne sono lieta, in quella situazione andava bene!  
Ma per molte altre questo consiglio dato a priori può essere fallimentare.
 
In altri casi invece può essere che sia lo strumento che non va bene in quel frangente, che venga usato male, montato male, o che dovremmo cambiare tipo, marca, modello o modo di uso.
Se poi anche facendo questo, il risultato è scarso o insoddisfacente, bisogna tornare dalla propria consulente e rivalutare di nuovo la situazione per capire cosa c’è che non funziona e dove vanno apportati i necessari aggiustamenti.
 
Il messaggio finale che voglio darvi è di non pensare che se il tiralatte non funziona sia il vostro seno a non funzionare: molto probabilmente è lo strumento che non va bene per voi o che dovete usarlo in modo diverso, con un aiuto competente al vostro fianco! 
 
Martina Carabetta, IBCLC (Consulente Professionale in Allattamento Materno)
Latte & Coccole – Roma 
www.latteecoccole.it
 

Ritratto di Martina Carabetta

Posted by Martina Carabetta

Martina Carabetta, mamma di due ragazzi ormai ex-adolescenti, ed IBCLC (International Board Certified Lactation Consultant), cioè Consulente Professionale in Allattamento Materno, da quasi 20 anni aiuto le mamme in allattamento a Roma (e non solo!).