il blog di Francesca Gastaldi

Ritratto di Francesca Gastaldi

E così, cercavo di vivere tutti quei giorni con serena speranza ma anche con una buona dose di realismo, tanto che il mio motto era diventato il ritornello di quella celebre canzone anni Sessanta… “Bisogna saper perdere, non sempre si può vincere…”

Nella nostra sfida alla procreazione, dopo gli estenuanti monitoraggi con stimolazione ovarica a base di ormoni (tutti fallimentari, of course), anche per me e Albert era arrivato il fatidico momento di passare alla nostra prima IUI, acronimo, in termini medici, di inseminazione intrauterina.

Ci sono posti che noi mamme in provetta ci troviamo costrette ad occupare abitualmente, luoghi che ci diventano, nostro malgrado, famigliari e, delle volte, persino accoglienti. Uno di questi è la sala d'attesa dei reparti dove inseguiamo la nostra mission impossible.

In mezzo alla valanga di consigli assolutamente non richiesti che una mamma in provetta si sentirà dare, c'è quello per eccellenza.

Il consiglio non richiesto padre di tutti i consigli non richiesti.

Per R.M si intende Rapporti Mirati, vale a dire momenti di intimità coatti che devono avvenire in particolari giorni e a particolari orari su prescrizione medica per facilitare la fecondazione.

A renderci madri non è una vita nella nostra pancia e nemmeno una carrozzina da spingere o una pappa da preparare, ma solo e unicamente quell'immenso desiderio che culliamo infondo al cuore.